Cambio di vertice al VTE

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Sabato, 10 Dicembre, 2011 - 00:00

08 dicembre 2011 - VTE GENOVA COSTA: LASCIA, ARRIVA DANESI

Genova - Psa, il colosso di Singapore che controlla il Vte di Genova ha deciso un nuovo cambio ai vertici della struttura che controlla il primo terminal di destinazione in Italia. Dopo solo un anno, la carica di amministratore delegato passa dalle mani di Francesco Costa a quella di Gilberto Danesi, già numero uno del terminal Vecon di Venezia.

Lo ha annunciato ieri con una nota ai dipendenti il numero due di Psa, David Jang. Il super-manager non entra nel dettaglio sul perché di questo cambio della guardia, ma qualcosa trapela da ambienti portuali. Costa è stato apprezzato per le sue qualità organizzative e di gestione: non è un caso che mentre il traffico globale è calato un po’ ovunque sotto il peso della crisi, il Vte ha invece stracciato ogni record. A fine anno il maxi-terminal chiuderà con oltre 1,1 milioni di teu movimentati, il 5% in più rispetto all’anno record 2008 (quindi prima della crisi) e il 15% in più rispetto allo scorso anno.

Per questo, il manager è stato chiamato da Psa a guidare un progetto europeo di miglioramento delle funzioni di tutte le strutture. Meno efficace Costa si sarebbe dimostrato su fronte sindacale, dove a distanza di un anno è ancora aperta la vertenza tra azienda e i 680 dipendenti sul contratto integrativo aziendale (con tanto di sciopero “selvaggio” ad aprile). Così, essendo ormai la cura-Costa impostata sul fronte dei traffici, Psa avrebbe deciso di affidarsi a una figura più esperta in relazioni sindacali. Danesi, genovese, conosce bene il Vte: già nel 1994 faceva parte del trio (con Marco Conforti e Cirillo Orlandi) che guidava Sinport, la società della Fiat che sino al ’98 ha gestito il terminal di Voltri. Già apprezzato al Vecon, Danesi tra l’altro era uno dei nomi che un anno fa circolavano per la sostituzione di Jan Van Mossevelde. Un nome, si dice, avanzato dall’azionista di minoranza del Vte, cioè la Gip, la società che gestisce il terminal Sech di Calata Sanità e controllata a sua volta dalla Finsea di Luigi Negri (40%) insieme alle famiglie Cerruti, Magillo e Schenone.

La scelta di un manager italiano non è casuale, così come non lo era quella di Costa: il Vte era alla ricerca di un percorso di normalizzazione con città e clienti, dopo che la gestione del “fiammingo” Van Mossevelde aveva lasciato diversi malumori - molti agenti e spedizionieri si ricordano ancora i patemi prodotti dal tilt informatico del 2007. Costa ha sopito i contrasti sul fronte del business, portando il terminal alla migliore performance di sempre. Ora a Danesi tocca chiudere la partita del lavoro. Il passaggio di consegne avverrà il 7 gennaio del 2012.

Nel corso di quest’anno il Vte è cresciuto grazie all’intensificarsi delle relazioni con alcuni dei clienti storici del terminal: in particolare è stato acquisito il servizio congiunto di Mediterranean Shipping Company (Msc) e Shipping Corporation of India (Sci) per il Medio Oriente e il subcontinente indiano, mentre Maersk Line ha attivato il servizio Rumba con il Sud America e un nuovo servizio feeder intra-Mediterraneo. I volumi movimentati con i nuovi servizi hanno permesso di supplire alla cessazione di quello effettuato da Csav Norasia per l’Estremo Oriente, che era stato avviato appena un anno prima.

Alberto Quarati