Deciso il futuro di Villa de Mari
Venerdì 19 Novembre a Villa de Mari si è svolto un incontro fra cittadinanza e autorità. Alla presenza dell’Assessore Mario Margini, sono stati illustrati due interventi finanziati dal Comune: il primo, per un importo di 850.000 euro, consentirà il rifacimento della parte di tetto maggiormente danneggiata, e della messa in sicurezza di alcune parti della struttura; il secondo, del valore di 160.000 euro, prevederà la costruzione, nell’angolo sud est del parco, di una struttura in ferro e vetro di circa 200 metri quadri. Durante la presentazione del primo progetto sono state descritte anche le finalità d’uso dell’intero complesso.
All’interno di Villa de Mari troveranno posto tutte le Associazioni Sportive, Sociali e Culturali che operano sul territorio di Palmaro oltre ad una parte destinata ad attività commerciali/ricettive, come ad esempio un Ostello della gioventù. Il secondo progetto presentato è stato oggetto di un serrato dibattito fra le parti “storiche” operanti all’interno della villa.
Alcune delle Associazioni facenti parte del Consorzio Associazioni Villa de Mari, sono favorevoli alla costruzione della struttura in vetro e ferro, altre sono fortemente contrarie. Su questi aspetti si è concentrato il dibattito che spesso ha avuto toni accesi, accalorati e per addetti ai lavori, somigliando spesso ad una assemblea condominiale e non permettendo, a chi non fosse particolarmente addentro alla questione, di capire le motivazioni di una parte e dell’altra. In conclusione rimane chiaro il fatto che il Comune, dopo aver acquistato la villa per un valore pari 5.200.000 euro e dopo averne stanziati 1.050.000 per le ristrutturazioni più urgenti, lascerà tutto in gestione ad un “Consiglio” di cinque elementi, due dei quali nominati dal Consorzio Associazioni Villa de Mari, uno dal Consorzio Pra’ Viva, uno dalla Municipalità 7° ponente e uno dal Comune. Sarà compito di questo Consiglio gestire la struttura e trovare il modo di reperire fondi per proseguire l’opera di restauro e di manutenzione.
L’auspicio è che le Associazioni e le persone che le compongono, dopo aver svolto un lavoro encomiabile riaprendo la villa alla cittadinanza, rischiando in prima persona e strappandola ad una fine che sembrava ormai destinarla ad un uso privato, sappiano mediare le loro posizioni al fine di portare avanti il progetto in modo costruttivo ed utile per la cittadinanza.