“LEVA LA PRIMA PIETRA” III

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Sabato, 20 Giugno, 2009 - 02:00

Dopo 20 anni dal crollo del muro di Berlino, finalmente crolla anche il muro di Pra’, l’odiato muro della ferrovia che da ben 153 anni separa l’abitato di Pra’ dal suo litorale, dal suo mare.
Su iniziativa del Comitato per Pra’, il 20 Giugno 2009 svariate centinaia di cittadini praesi si sono armati di mazze e picconi ed hanno abbattuto con entusiasmo una lunga porzione dell’antico muro in mattoni che delimita a Sud il tracciato dell’antica sede ferroviaria, da anni dismesso a seguito del trasferimento della stessa sulla riva del canale di calma di Pra’, e che continua ad erigersi come una barriera tra Pra’ e la sua Fascia di rispetto, ed il suo porto-canale.

L’atto è stato supportato da svariate Associazioni Praesi, e messo in atto di fronte alle più alte rappresentanze politiche Regionali e Comunali che hanno voluto così testimoniare la loro solidarietà.

 

Il Comitato per Pra’ ha così convogliato la rabbia e la voglia di fatti concreti dei cittadini Praesi, stanchi di parole e di discorsi, e vogliosi di vedere finalmente e velocemente avverarsi il tanto sospirato completamento della Fascia di Rispetto che, nonostante gli ingenti finanziamenti (ben 12 Milioni di Euro) concessi dalla Comunità Europea, languono ancora tra burocrazia ed indecisione.
L’entusiasmo della folla ha consentito l’abbattimento di intere sezioni del muro a mani nude, a spinta, che ha riunito giovani, anziani, persino donne, ragazze e ragazzi, in un insolito esercizio di fitness.
Schizzavano i calcinacci sotto i vigorosi colpi di mazza, ed il muro è finalmente caduto rovinosamente a terra.

 

Curioso ed interessante lo spettacolo offerto agli innumerevoli automobilisti e passanti che percorrevano la via Pra’.
Pra’, la Romana “Prata Veituriorum”, non ha mai avuto un buon rapporto con la ferrovia, e con piena ragione, nonostante, in generale, la strada ferrata dovesse essere foriera, come di consueto, di migliori comunicazioni, miglior sviluppo industriale ed economico. A Pra’, purtroppo, non fu così.

 

Nel 1856, infatti, venne costruita la linea ferroviaria Genova-Voltri che, per meri motivi di riduzione dei costi, a Pra’ seguì un tracciato parallelo alla spiaggia che, di fatto, separava il paese dalla sua spiaggia, una delle più belle e più lunghe della Liguria, che era per il Comune “la risorsa più sicura e più antica”.
In altre località, ad esempio quelle limitrofe di Pegli e Voltri, il tracciato della ferrovia ha seguito un percorso di minor impatto ambientale, nell’entroterra, attraverso diverse gallerie, che non ha devastato il litorale.
A Pra’, invece, complice la costa rettilinea e pianeggiante, le Ferrovie, incuranti delle proteste degli abitanti, hanno realizzato un tracciato cinico e penalizzante, di fatto amputando Pra’ e tagliandola in due: da un lato il borgo, dall’altro la spiaggia ed il mare.
La costruzione della ferrovia a così poca distanza dal mare si rivelò subito di notevole pregiudizio per l’equilibrio naturale della spiaggia. Infatti, il rilevato della ferrovia, ricavato sacrificando una parte del litorale, si veniva ad erigere come una barriera, impedendo il naturale smorzarsi delle onde e provocando l’erosione della spiaggia, prevalentemente nelle zone di Palmaro e di Sapello. L’impoverimento dell’arenile fu aggravato da consistenti prelevamenti di materiale sabbioso impiegato per la costruzione dello stesso terrapieno ferroviario.

 

 

 

Inoltre, la ferrovia condizionò pesantemente le attività dei celebri Cantieri Navali Praesi, che vedevano così limitata la lunghezza dei loro scali di costruzione, proprio nel momento della loro massima fama ed attività.
Innumerevoli e furenti furono le proteste dei Praesi a causa della Ferrovia, tra cui si ricorda quella del 26 Settembre 1875, quando Ingegneri Navali, Maestri d’ascia, Carpentieri, Calafati ed Armatori si unirono in petizione per chiedere, cosa poi ottenuta, di non rispettare le distanze di sicurezza con la ferrovia, che impedivano la costruzione di bastimenti di grande stazza, sempre più richiesti dagli armatori.
Nel Giugno del 1919 ci fu poi una vera e propria ribellione del Comune di Pra’ nei confronti del “Prefetto della Città di Genova e della Autorità superiori”, sempre per questioni legate all’erosione della spiaggia in occasione delle mareggiate, a causa della costruzione della ferrovia.
Nell’entusiasmo dei cittadini Praesi si potrebbe perciò intravedere la spinta delle proprie radici, della propria storia, dei propri antenati.
Per non soccombere sotto le vessazioni di una Città e di un Autorità Portuale Genovese, che troppo a lungo hanno considerato i Comuni accorpati del Ponente, tra cui anche e proprio Prà, alla stregua di colonie da sfruttare e depredare.
Per cogliere la grande opportunità dei fondi Europei per ridisegnare la Pra’ del Futuro, Pra’ Marina, un posto piacevole in cui vivere e prosperare.